Chi è Rula Jebreal, ospite di Sanremo 2020

Durante la serata di esordio della 70esima edizione del Festival di Sanremo tra gli ospiti vi sarà la giornalista palestinese Rula Jebreal, che devolverà metà del compenso a Nadia Murad, stuprata dall'Isis. Ecco la sua storia.

Rula Jebreal è una giornalista, scrittrice palestinese con cittadinanza israeliana e italiana. E’ nata a Haifa in Israele, figlia di Othman, commerciante e imàm di Gerusalemme Est, guardiano della moschea al-Aqsa. La madre, Zakia, da bambina aveva subito gravi abusi e si suicidò annegandosi in mare quando Rula aveva solamente 5 anni. Assieme alla sorella Rania, Rula viene portata dal padre in collegio dal 1978 al 1991 e la fondatrice di quel luogo, che sarebbe potuto rimanere nella sua memoria come un ricordo orribile, diventa per Rula maestra di vita ed una seconda madre.

Nel 1993 ha ricevuto una borsa di studio dal governo italiano per studiare fisioterapia all’Università di Bologna, dove si è diplomata.

Carriera giornalistica

Nel 1997 incomincia a collaborare con alcune testate giornalistiche italiane, occupandosi di cronaca cittadina e temi social, due anni dopo inizia ad occuparsi di politica estera. Nel 2002, come giornalista e militante del Movimento palestinese per la democrazia e la cultura, prende parte a una trasmissione su LA7, Diario di guerra. Nel 2003 per la stessa emittente, incomincia a curare la rassegna stampa dei quotidiani in lingua araba e contemporaneamente collabora con Il Messaggero.

Alla fine del 2003 ottiene la conduzione dell’edizione notturna del telegiornale di La 7 e nello stesso anno si trasferisce da Bologna a Roma con la figlia Miral, avuta dalla relazione con l’artista Davide Rivalta. Nel 2005 vince il Premio Ischia Internazionale di giornalismo per la televisione nella sezione giovani. Nel febbraio 2006 è vittima di affermazioni poco eleganti da parte del ministro della Lega Nord Roberto Calderoli che la definì con l’epiteto “signora abbronzata”. Qualche mese dopo viene insultata durante la trasmissione Annozero dall’economista e storico Giulio Sapelli definendola “gnocca senza testa”.

Ha pubblicato due romanzi per la casa editrice Rizzoli e nel 2008 è autrice e produttrice di un evento al Colosseo in favore della moratoria ONU contro la pena di morte. Nel 2009 produce e conduce un programma tv in Egitto dove intervista svariate personalità del contesto locale e mediorientale. Questa trasmissione verrà ricordata come la più indipendente nella storia della televisione egiziana. In seguito ha proseguito soprattutto a dedicarsi alla promozione del film Miral nelle sale statunitensi. La pellicola è stata avversata da diverse organizzazioni israeliane che ne contestavano la caratterizzazione, a loro avviso, filo-palestinese tanto che il governo israeliano ha tentato, vanamente, di impedire la première statunitense del film organizzata presso la sala dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Nel 2013 conduce, insieme a Michele Cucuzza, il programma televisivo “Mission – Il mondo che il mondo non vuole vedere”; la trasmissione, oggetto di numerose critiche ancora prima della messa in onda, è stata realizzata in collaborazione con l’UNHCR e INTERSOS e ha raccontato il viaggio di alcuni personaggi famosi in zone del mondo ove sono presenti i rifugiati.

Nel 2017 è stata una delle sette donne di successo omaggiate da Yvonne Sciò (attrice, modella e regista romana) nel suo documentario Seven Women. Rula parla fluentemente quattro lingue: arabo, ebraico, inglese e italiano. Considera e descrive se stessa come musulmana laica.

Le polemiche sulla partecipazione a Sanremo

Come rivelato da Repubblica, i vertici della tv di Stato avevano frenato l’idea del direttore artistico Amadeus. Sulla decisione hanno pesato le polemiche – scatenate sui social dai sovranisti – sulla figura della giornalista e il timore che a Sanremo si parlasse di attualità e politiche più che di canzoni. Giorgia Meloni (FDI) si era così espressa: “Se Rula Jebreal va al Festival di Sanremo a spese dei contribuenti a fare un monologo senza contraddittorio non mi sta bene [..] Benigni è un artista, andava al Festival a recitare Dante, Rula non fa parte del mondo dello spettacolo”. Il senatore Alberto Airola del Movimento 5 stelle aveva invece dichiarato: “E’ solo una polemica creata ad arte, la vigilanza non può entrare più di tanto nel merito.

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Se le procedure sono trasparenti sarà la Rai poi ad assumersi le responsabilità in merito alle scelte prese e risponderà ad eventuali critiche su questa operazione”. Laura Boldrini (PD) invece si era così espressa: “Il Servizio Pubblico deve valutare le competenze di una persona, non si deve inchinare alla prepotenza di chi insulta”. Le polemiche sono state spente e questa sera Rula sarà la grande ospite internazionale. Oggi ai microfoni di una giornalista di LA7 ha detto: “Guardate quello che sarà questa sera, lasciamo parlare il nostro lavoro. Vi stupiremo.”

La Jebreal ha annunciato che destinerà metà del compenso per le attività di Nadia Murad, premio Nobel per la Pace 2018, già vittima di uno stupro.

Non ci resta che attendere le 20:30 quando, in diretta su Rai1, inizierà la diretta dal Red Carpet del Teatro Ariston di Sanremo.