Marco Mengoni: la sua voce arriva sulla luna e si chiude il poker milanese

Il concerto di Marco Mengoni ripercorre diversi periodi della sua carriera artistica, nella scaletta si va da Dove Si Vola a Muhammad Ali, passando dall'America Latina e per l'Africa con Buona Vita, ci fa tornare indietro di qualche anno con L'Essenziale e Non Passerai. Arrangiamenti e scenografia eleganti, quasi a rispecchiare un po' il suo essere.

Si è conclusa domenica 5 maggio la serie dei quattro concerti che ha visto protagonista Marco Mengoni al Forum di Assago, proprio per quattro serate di fila. Serate che arrivano dopo le primissime due fatte a Torino e, ancor prima, le cinque anteprime europee di Berlino, Zurigo, Monaco, Parigi e Madrid (ecco le foto di Bellacanzone al primo concerto a Milano di Marco Mengoni).

Fuori dal palazzetto ad aspettare l’inizio dell’ultimo concerto milanese di questa parte del MengoniLive2019 ci sono i fan in fila da ore, e tra gli stand del merchandising spunta uno stand speciale, quello dell’ATLANTICO SOUNDCHECK. Marco questa volta ci ha sorpreso con una versione limitata di un CD che contiene il lavoro fatto da lui e dai suoi musicisti in sala prove, con l’audio aperto a registrare tutti i cambiamenti e le idee per questo tour.

Il concerto inizia con le tre voci soul dei coristi di Marco che appaiono dietro un tendone bianco che copre tutta la scenografia, su cui compare la scritta “I’ll Show You How Great I Am”. Marco appare, sorprendendo tutti, dalla botola al centro del palco, un po’ stile Michael Jackson, e apre il concerto con il brano Muhammad Ali. È con Voglio che il palco e la scenografia si svelano al pubblico.

Non manca niente a questo spettacolo, la scaletta presenta pezzi di diversi periodi della sua carriera artistica. Quest’anno festeggia proprio i dieci anni di carriera e non manca la canzone che lo ha portato alla vittoria a X-Factor nel 2009, Dove Si Vola, per l’occasione ri-arrangiata creando un mash-up con Someone Like You di Adele. Il Forum di Assago non è mai stato più romantico di così.

In un primo momento i colori dominanti sono stati il bianco e il nero, ma è con La Ragione Del Mondo che il palazzetto si accende di giallo, arancio, azzurro, verde, e in un attimo Marco ci porta con sé in un viaggio tra l’America Latina, l’Africa, Cuba. È una giostra di emozioni e sensazioni. Dopo essere stati dall’altra parte del mondo grazie a Buona Vita, introdotta da Chan Chan di Company Segundo, Marco decide di spiazzarci con Proteggiti Da Me. La standing ovation viene spontanea, la sua voce arriva quasi sulla luna in modo impeccabile e noi siamo già in piedi senza neanche essercene resi conto.

Dialogo Tra Due Pazzi, La Casa Azul, Amalia ci fanno sentire ancora come se fossimo per le strade della Spagna o del Sud America. A riportarci in terra arriva il pianoforte, e torniamo tutti indietro di qualche anno cantando L’Essenziale, Le Cose Che Non Ho, Non Passerai. È vero che il concerto è un momento di condivisione, ma c’è spazio anche per momenti un po’ più intimi, “che rimangono dentro questo palazzetto, solo per noi” come dice Marco, infatti ci fa mettere via i cellulari e fa spegnere tutte le luci del palazzetto, ma proprio tutte. Siamo completamente al buio quando lui inizia a suonare il piano su 20 Sigarette.

Il digitale ci porta dentro Esseri Umani, Marco non è sul palco ma è dietro al LED dove alla fine del brano compare in formato analogico. La scenografia è elegante e minimal, rispecchia sempre un po’ il suo essere, che dopo anni di successi si emoziona davanti ad un SOLD-OUT e ad un pubblico in piedi per lui.

Il secondo mash-up della scaletta è su Credimi Ancora, canzone portata a Sanremo nel 2010, unita a Amazing di Kanye West e Gangsta’s Paradise di Coolio è uscito un arrangiamento geniale. Tutte le influenze musicali che si sentono durante lo spettacolo ci stupiscono sempre più e ci fanno rendere conto di che artista sia Marco Mengoni, in grado di mettere su un concerto come si deve.

Salutiamo Marco ballando sulle note di Io Ti Aspetto ed emozionandoci sulle note di Hola. “E chissà se non ci rivedremo in autunno” Marco ci saluta così facendoci sperare in un’altra parte del MengoniLive2019.