La Bellacanzone della settimana è “Canguro” di Fulminacci

Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno escono nuove canzoni. Ma quante di queste sono realmente belle? Riusciremo a trovarne almeno una a settimana degna di potersi fregiare.

Fortunatamente, ogni tanto, oltre a delle belle canzoni, in Italia nascono artisti, promettenti e capaci come Fulminacci, che riescono a tirare fuori un singolo interessante dopo l’altro. Fulminacci, (al secolo Filippo Uttinacci) è un cantautore romano giovanissimo (è del 1997) che già con il suo primo disco (La vita veramente) ha ottenuto un buon successo – soprattutto di critica – e ricevuto nel 2019 premi importanti come il MEI (come miglior giovane dell’anno) e la Targa Tenco (come miglior Opera Prima).

Se ancora non lo conosci, la sua nuova canzone “Canguro” è l’occasione giusta per scoprirlo, e magari andare a sentire anche l’album d’esordio. Consigliato anche il videoclip, dove una bella idea filmica sposa bene una bella canzone. Come ha dichiarato lo stesso artista, la canzone parla “dei pensieri intrusivi, del lato oscuro di tutti noi, di quando ci sentiamo dei mostri pur non avendo mai fatto paura a nessuno”.

Il brano ha un inizio che rivela senz’altro una matrice melodica derivata dalla Salirò di Silvestri, ormai per età un giusto riferimento di qualità autorale per le nuove leve del cantautorato capitolino, e non solo. Fulminacci ha una scrittura ricca di idee e colpi di scena linguistici, rime e assonanze interessanti e originali, senza rinunciare ovviamente a un senso. Ad esempio, la sequenza di allarmi/rubarmi/calmi (Spendo un po’ in allarmi perché vogliono rubarmi anche le scarpe, ma state calmi).

Si nota una ricerca che riesca a tenere in equilibrio il linguaggio parlato e l’esigenza poetica moderna. Belle, frasi come “Stancami d’affetto e dopo bruciami nel petto come un sogno, come la prima volta”, che riescono ad essere romantiche e moderne al tempo stesso.

Musicalmente solido, con parti nuove che non ti aspetti, quasi un secondo ritornello, il brano ricorda tanti mondi, ma fusi ed amalgamati nella cultura di Fulminacci in modo tale da risultare originali, seppur in parte acerbi o riconoscibili, come in una sicura matrice battistiana. Ma avere come riferimenti grandi artisti è un primo passo per poter riuscire ad emularli. Soprattutto quando si riesce ad assimilarli al punto da farli propri. Siamo sicuri che Fulminacci riuscirà a farlo sempre più nelle prossime canzoni, che viste le premesse come Canguro e il notevole ed apprezzato album di esordio dovrebbero portare a nuove belle canzoni.

PH. Sara Pellegrino