“C’è da fare” esclusa da Sanremo: ecco quali cantanti l’avevano presentata

"C'è da fare" esclusa da Sanremo: ecco quali cantanti l'avevano presentata per la sessantanovesima edizione del Festival della Canzone Italiana. La canzone per la città di Genova è nata dopo il crollo del Ponte Morandi per mano dell'attore e conduttore genovese Paolo Kessisoglu.

Venerdì 22 febbraio 2019 è uscito in radio e nei digital store “C’è da fare“, il brano realizzato da Paolo Kessisoglu per la città di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi dello scorso 14 agosto. Tanti i cantanti che hanno preso parte al brano: Annalisa, Arisa, Boosta, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Gino Paoli, Giorgia, Giuliano Sangiorgi, Ivano Fossati, Izi, J – Ax, Joan Thiele, Lo Stato Sociale, Luca Carboni, Malika Ayane, Mario Biondi, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Max Gazze’, Nek, Nina Zilli, Nitro, Raphael Gualazzi, Ron e Simona Molinari.

In origine però la canzone era stata presentata in gara alla sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo con le sole voci di Nina Zilli, Malika Ayane e Simona Molinari. Il brano però è stato scartato, come racconta lo stesso Kessisoglu attraverso un’intervista a Vanity Fair: “Non saprei spiegare bene cosa sia successo. Sanremo l’ho condotto e so com’è. Quando c’è Sanremo, il Festival diventa la cosa più importante del mondo, più di un bombardamento in Libia. È una settimana di follie, all’interno delle quali non ci si è accorti di quanto questa canzone fosse stata adeguata al contesto. Probabilmente, è stata gestita di fretta”.

Paolo conosce bene la kermesse canora di mamma Rai, visto che lo scorso dicembre ha partecipato nella commissione che ha scelto i Giovani che poi sono “saliti di grado” nei Big della manifestazione. “Non so dire. Una cosa mi fa piacere e mi dà fiducia nel sistema sanremese, che certo va cambiato laddove ci siano cose che non funzionano. Mahmood è stato votato da me e dalla giuria di Sanremo Giovani perché andasse in finale e ha vinto. Vuol dire che la giuria, insieme al voto popolare, qualcosa di buono ha fatto. Credo ci siano le condizioni, anche in futuro, per fare bene”, ha continuato.

Il progetto artistico è stato prodotto grazie allo storico marchio genovese Oro Saiwa, e tutti i proventi saranno devoluti all’associazione Occupy Albaro che in accordo con Regione Liguria e Comune di Genova, è stato concordato destinerà i proventi raccolti ad un progetto mirato alla riqualificazione territoriale e alla migliore vivibilità della Valpolcevera, ovvero a favore della cittadinanza che ha subito (e nel prossimo futuro dovrà subire), i maggiori disagi dovuti al crollo del Ponte.

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Intestazione conto: OCCUPY ALBARO – Causale: CEDAFARE