“Assurdo” di Anastasio: testo e significato del brano

"Assurdo" di Anastasio: testo e significato del brano in uscita venerdì 14 gennaio 2022.

Sarà disponibile da venerdì 14 gennaio negli store digitali e per la programmazione radiofonica “ASSURDO”, il nuovo singolo di ANASTASIO

Il rapper e cantautore napoletano torna dopo due anni di silenzio con un brano inedito che è al contempo un manifesto e una fotografia in grado di raccontare chi è MARCO ANASTASIO oggi.

Assurdo” è una corsa di 3 minuti tra rap e pop in cui ANASTASIO condensa passato e presente usando, come sempre, il rap come suo linguaggio espressivo d’elezione.

D’altronde Anastasio non ha mai amato parlare di sé, ma ha sempre preferito mettere in musica ciò che pensa e tirarlo fuori attraverso la sua scrittura originale, fatta di immagini e incastri, che rappresenta un unicum della scena italiana.

Lo dimostra anche in “ASSURDO” (un pezzo in cui la chitarra è protagonista e si fa incalzante nei ritornelli) un brano ricco di riferimenti autobiografici (“ho dato per scontato il mare”, “ho messo ad essiccare qualche sentimento”) è al contempo una finestra sull’approccio alla vita dell’autore.

Il brano si sviluppa su due binari, due mondi storicamente opposti ma fortemente correlati come l’amore e il dolore ma nonostante uno sguardo iniziale più malinconico (“e corro sotto l’acquazzone sempre più veloce finché non ricordo la destinazione”) è sul finale che si rivela il significato del testo (“ma se viene il sole poi per un secondo non sarà così; non mi serve altro che un secondo di sole per pentirmi di tutto per dire al chirurgo: <<si fermi subito, io lo voglio ancora il cuore>>”).

Questo il testo completo di “ASSURDO (testo di Anastasio e musica di Anastasio, Stefano Tartaglini, Angelo Trabace. Edizioni: Sony Music Publishing, Sugarmusic).

Io che di colpe ne ho

ho dato per scontato il mare

ho torturato i grilli

e per dimenticare

ho messo ad essiccare qualche sentimento, ma

ma che colpa ne ho?

se mi hanno messo il pane in bocca,

mi hanno detto “cresci”

poi mi hanno insegnato qualche filastrocca

che non basta mai per capire il mondo

ed io mi presentai che avevo scritto un pezzo

il primo verso era “Non sono pronto”

e dal secondo in poi potevo stare zitto

non capivo niente, però quello sempre,

non capivo niente, però questo sì

che non sono pronto ancora a questo mondo

che va ad un ritmo folle come i colibrì e

dentro questo schermo ammazza-tempo

mi annego

mi chiudo

e fuggo

Fuggo da un dolore assurdo

è un dolore assurdo

il dolore assurdo perché esiste

solo per questo il dolore è assurdo

il dolore assurdo

il dolore è assurdo perché esiste

solo per questo

Io, ma che colpa ne ho?

se c’ho la sabbia dentro il cuore

e sono più veloce di quel tuo rancore che ti tiene al mondo

ma che c’entro io?

Io sono un altro da me

e corro sotto l’acquazzone

-

sempre più veloce

finché non ricordo la destinazione

non capisco niente, però quello sempre

non capisco niente, però questo sì

mi fa schifo tutto,

ma se viene il sole poi per un secondo non sarà così non mi serve altro

che un secondo di sole

per pentirmi di tutto

per dire al chirurgo: “si fermi subito, io

lo voglio ancora il cuore”

non mi serve altro

che un secondo di sole

per rendermi conto che non sono morto e al di là di tutto

Inseguo questo amore assurdo

è un amore assurdo

è un amore assurdo perché esiste

solo per questo è l’amore assurdo

l’amore assurdo

un amore assurdo perché esiste

Inseguo questo amore assurdo

Inseguo questo amore assurdo

Inseguo questo amore assurdo

è assurdo