“Altrove” di Morgan è la canzone più bella del Millennio?

"Altrove" di Morgan è la canzone più bella del Millennio, secondo quanto riporta una classifica stilata da Rolling Stone Italia: siete d'accordo?

Secondo una classifica stilata da Rolling Stone Italia e pubblicata nel numero di agosto 2018, “Altrove” è considerata la più bella canzone italiana del millennio, con questo post nella sua pagina ufficiale di Facebook Morgan annunciato che il suo brano storico Altrove è stato inserito da Rolling Stone Italia come il brano più bello degli anni 2000.

Però. Basta iniziare una canzone con questa parola per avere buone possibilità di scrivere un classico. E Altrove di Morgan lo è. Il suo primo singolo post Bluvertigo (o meglio, con i Bluvertigo in pausa) è una chanson malinconica sul cambiamento e sul ritrovamento di se stessi. Si dice che l’abbia scritta sulla strada verso un concerto di David Byrne. L’ispirazione definitiva. E chi s’è visto s’è visto, si legge sul popolare giornale.

Top Ten

Nella top ten troviamo Quello che non c’è degli Afterhours, La guerra è finita dei Baustelle, Muori delay dei Verdena, Tutti i miei sbagli dei Subsonica, Parco Sempione di Elio e le Storie Tese, In particular di Blonde Redhead, Hipsteria dei Cani, Gaetano di Calcutta e Completamente dei Thegiornalisti.

Curiosità

Nel brano Altrove l’artista abbandona per la prima volta il sound sintetico che l’aveva fatto conoscere con i Bluvertigo, preferendo sonorità più vintage.

Il singolo dell’estate 2003 è apripista dell’album Canzoni nell’appartamento, un disco indimenticabile, come la perla ed ultima traccia Canzone per Natale. Senza dimenticare la cover di Non arrossire, canzone scritta da Maria Monti e Giorgio Gaber. Se non avete mai ascoltato questo album, vi consigliamo di farlo il prima possibile.

Il ritornello della canzone è stato creato mentre Marco Castoldi (questo il vero nome dell’artista) stava scrivendo Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85, il terzo album dei Bluvertigo, pubblicato nel 1999.

Testo e video ufficiale

Però, (che cosa vuol dire però?)
Mi sveglio col piede sinistro
Quello giusto
Forse già lo sai
Che a volte la follia
Sembra l’unica via
Per la felicità
C’era una volta un ragazzo chiamato pazzo
E diceva sto meglio in un pozzo che su un piedistallo
Oggi ho messo
La giacca dell’anno scorso
Che così mi riconosco
Ed esco
Dopo i fiori piantati
Quelli raccolti
Quelli regalati
Quelli appassiti
Ho deciso
Di perdermi nel mondo
Anche se sprofondo
Lascio che le cose
Mi portino altrove
Non importa dove
Io, un tempo era semplice
Ma ho sprecato tutta l’energia
Per il ritorno
Lascio parole non dette
E prendo tutta la cosmogonia
E la butto via
E mi ci butto anch’io
Sotto le coperte che ci sono le bombe
È come un brutto sogno che diventa realtà
Ho deciso
Di perdermi nel mondo
Anche se sprofondo
Applico alla vita
I puntini di sospensione
Che nell’incosciente
Non c’è negazione
Un ultimo sguardo commosso all’arredamento
E chi si è visto, s’è visto
Svincolarsi dalle convinzioni
Dalle pose e dalle posizioni
Svincolarsi dalle convinzioni
Dalle pose e dalle posizioni
Lascio che le cose
Mi portino altrove
Lascio che le cose
Mi portino altrove
Altrove
Altrove
Svincolarsi dalle convinzioni
Dalle pose e dalle posizioni
Svincolarsi dalle convinzioni
Dalle pose e dalle posizioni