Silvio Capeccia: “I brani rock in versione pianoforte hanno la spinta punk tipica dei Decibel” (Video)

Silvio Capeccia: "I brani rock in versione pianoforte hanno la spinta punk tipica dei Decibel", ecco cosa ha dichiarato il musicista in una video intervista a Bellacanzone.

È disponibile in formato CD e sulle piattaforme digitali SILVIO CAPECCIA PLAYS DECIBEL – Piano Solo(Anyway Music/Believe), il nuovo album del musicista e compositore SILVIO CAPECCIA, tastierista dei DECIBEL.  

L’album contiene le più belle canzoni della band pioniera del punk rock italiano, reinterpretate da Silvio Capeccia in una speciale versione strumentale in piano solo. Dai grandi classici come “Vivo da re” e “Contessa” ai successi più recenti, il disco è un viaggio attraverso la storia dei Decibel, presentati in un’inedita veste intima e intensa. 

Come va la promozione ai tempi del Covid?

Bisogna fare di necessità virtù, comunque va bene perché sto promuovendo un lavoro innovativo. Proporre brani rock in versione pianoforte ha la stessa spinta punk che ha avuto la nostra rivoluzione negli anni 80.

Com’è nata l’idea di questo disco?

Per caso, durante il lockdown noi musicisti abbiamo suonato molto a casa, non avendo la possibilità di suonare con la band. Ho pubblicato alcuni video dei brani dei Decibel eseguiti al pianoforte e la cosa è piaciuta. Il bello dei social è che hai un riscontro subito. Insieme ad Enrico Ruggeri che è coproduttore dell’album abbiamo pensato di estendere il lavoro ad un’opera più completa.

Come mai queste 13 canzoni?

Alcune canzoni sono nate al pianoforte come la stessa “Contessa”, mentre altre hanno un’altra genesi, quindi adattarle al pianoforte è stata una bella sfida, perché scopri la canzone spogliata di quella che è la sua strumentazione originale. Il brano viene visto da una prospettiva differente.

Come hai vissuto il periodo del lockdown?

Dal punto di vista creativo è stato positivo perché ho avuto modo di lavorare tanto, anche se manca ovviamente la parte live. Dividere lo schermo in quattro non è come salire su un palco insieme. Suonare in una band significa trovarsi in sala prove con il proprio strumento, guardarsi negli occhi e avere uno scambio continuo. Questo mi è mancato.

Come vedi il futuro della musica dal vivo in Italia?

Bella domanda alla quale è difficile rispondere perché tutti navighiamo a vista. Ho fatto un concerto a Milano con un pianoforte preso a noleggio in una chiesa con 40 persone invitate. Questo è quello che al momento si può fare. Pensare di portare in giro un live in band è economicamente insostenibile.

Dai tuoi esordi ad oggi quant’è cambiata la musica?

È cambiato totalmente il mondo musicale perché noi negli anni 70 avevamo una solida esperienza live, suonando nelle scuole e la tv arrivava alla fine. Oggi è tutto diverso perché arrivi al successo immediatamente, ma allo stesso tempo puoi sparire in breve tempo. Questo è deleterio per gli artisti che poi vanno in crisi profonda. Il mondo della musica è cambiato in maniera disastrosa per i musicisti perché i proprietari delle piattaforme americane che sono tra i più ricchi del mondo, poi il resto della musica vive in una situazione molto critica. C’è qualcosa nel meccanismo che va rivisto.

Cosa consigli ad un ragazzo di 20 anni che vuole sfondare nel mondo della musica?

Bisogna sfondare, senza pensare di sfondare. Bisogna pensare alla musica come esigenza personale per far star bene se stessi e gli altri. Il primo obiettivo non deve essere quello di arrivare al successo. La musica deve piacere in quanto musica.

Nei prossimi mesi dove ti vedremo?

Cerco di suonare in situazioni diverse da quelle abituali, come gallerie d’arte, chiese, locali ridotti da 50 persone con distanziamento sociale.

E il futuro dei Decibel?

Dipende dal futuro dell’Italia e del mondo. Perdurando questa situazione i live come li intendiamo noi non è possibile farli.

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Chi è Silvio Capeccia

Nato a Milano nel 1957, Silvio Capeccia manifesta presto la passione per la musica e le tastiere: a quindici anni fonda con il coetaneo Enrico Ruggeri la college band Champagne Molotov, che si distingue sulla scena per il suo repertorio rock innovativo. La band cambia il nome in Decibel e raggiunge il successo negli anni ’80 partecipando al 30° Festival di Sanremo con “Contessa”, brano contenuto nell’album “Vivo da re”.

Successivamente Enrico Ruggeri intraprende la carriera solista e i Decibel realizzano due album: il decadente “Novecento” e lo strumentale “Desaparecida”, prodotto da Shel Shapiro per l’etichetta californiana Mp3.com, prima storica piattaforma di musica indipendente in formato mp3. Completati gli studi di pianoforte e composizione e laureatosi in Marketing all’Università Bocconi, Silvio inizia l’affascinante viaggio nel mondo della Ambient music.

Le sue produzioni sono utilizzate in esposizioni d’arte contemporanea, installazioni multimediali e in progetti di psicoacustica con il chitarrista dei Decibel Fulvio Muzio. Il percorso musicale di Silvio Capeccia continua in parallelo sui due versanti ambient e rock. Nel 2017 la reunion dei Decibel viene celebrata con il cofanetto “Noblesse oblige” al quale segue un lungo tour teatrale. Nel 2018 i Decibel tornano al Festival di Sanremo con il brano “Lettera dal Duca” che vede la partecipazione di Midge Ure, front-man della cult band inglese Ultravox. Contemporaneamente esce l’album “L’Anticristo”. Chiude il 2019 il cofanetto “Punksnotdead-Decibel live” con le registrazioni audio e video di due concerti tenuti a Milano, a coronamento di un triennio ricco di emozioni e di passione per la musica.

PH. Simona Giovara