Giuliano Crupi presenta “Impronte”: intervista a Radio Godot

Venerdì 10 marzo 2017 Giuliano Crupi è stato ospite della rubrica #Bellacanzone su Radio Godot (condotta da Andrea Febo e Luca Latini) con il brano Impronte.

Come mai Impronte è la tua Bellacanzone?
Impronte è la mia eredità e ho capito subito che doveva essere il singolo apripista del nuovo progetto musicale. Le impronte sono proprio una sorta di eredità per le persone che si incontrano nel proprio percorso.

Com’è nata questa canzone?
Quello che dico sempre è che un artista deve essere prima di tutto un osservatore della realtà. Io sono un grande osservatore, mi piacciono le persone, la psiche. Nell’incipit dico “La cartoleria di fiducia ormai ha chiuso perché ha aperto il centro commerciale”. Da piccolo c’era una cartoleria dove compravo fogli, penne, matite e l’immagine di questa serranda chiusa impolverata dopo anni mi ha ispirato.

Come prendi appunto ispirazione per i tuoi brani?
Da tutto quello che mi colpisce, può essere una cartoleria di fiducia, la storia di una persona. Ieri ero in metropolitana e tutti guardavano lo schermo del cellulare, solo una ragazza guardava le persone di fronte a lei e scriveva. Non riuscivo a capire cosa stesse facendo. Stava facendo un ritratto. Queste sono le cose che mi colpiscono.

Com’è nata l’idea del videoclip?
È stato girato dal bravissimo Daniele Barbiero. Avevo la necessità di proiettare in immagini quello che doveva essere il senso della canzone. Lui ha raccolto questo spunto e sono contento del video. Sono tre storie parallele che vivono lo stesso disagio per l’abuso di telefoni, dei social, del mondo virtuale. Poi c’è la svolta positiva grazie ad una passione, un talento.

Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo album?
Farò uscire un singolo dopo l’altro, che non saranno paralleli ma s’intersecheranno con il concetto di Impronte. Alla fine farò uscire l’album che sarà diverso rispetto al lavoro precedente. Andando avanti con l’esperienza umana ed artistica si aggiungono tante cose al bagaglio di vita, di arte. Mi sento più maturo rispetto a prima. Quando ascolto le cose che scrivevo 14 anni sorrido.