Gazosa: “Ci piacerebbe tornare a Sanremo”

Abbiamo incontrato I Gazosa, che oggi sono cresciuti, nuova musica e nuovi percorsi personali. Vincenzo è anche diventato papà!

Poco prima dell’inizio del Festival di Sanremo 2020, abbiamo intervistato I Gazosa, il gruppo musicale romano venuto alla ribalta tra la fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo millennio. Cosa fanno oggi?

I Gazosa sono tornati sui social e avete aperto una pagina particolare, come è nata questa idea?

Abbiamo pensato che all’epoca nostra non c’erano i social network e che sarebbe stato bello recuperare un po’ di materiale e creare una pagina del nostro gruppo, anche se non siamo attivi attualmente. Ci siamo resi conto che comunque le persone si domandavano che fine avessimo fatto, e che così potessero seguirci.

Dopo lo scioglimento della band avete intrapreso delle strade diverse, qualcuno è rimasto nell’ambito musicale, qualcun altro invece no. Come mai vi siete sciolti e pensate che possa esserci in futuro una reunion?

Ci siamo divisi perché, essendo all’epoca minorenni, avevamo i nostri genitori dietro e quindi eravamo tante teste pensanti, troppe. A livello personale però siamo ancora molto legati. Reunion futura? Non si sa mai. Potrebbe essere che faremo un concerto, unica data secca. Io (dice Valentina) ero la più grande ma avevamo tanti fan anche di 10-12 anni, ancora oggi ci ricordano sempre con amore. Ci fa piacere che tuttora qualcuno possa cantare le nostre canzoni. Sicuramente “www.mipiacitu” è stato un grande successo ma in realtà a noi non piaceva, noi venivamo dal rock.

Con il passare degli anni sono cambiati i gusti e anche i teen-idol, cosa ne pensate di questo cambiamento anche musicale?

I giovani di adesso sono più adulti di come eravamo noi anni fa, sono cresciuti in fretta. A livello discografico noi abbiamo avuto Caterina Caselli come talent-scout che era impazzita per noi, aveva investito su di noi. Ora mi sembra un riciclo continuo, anche se vinci l’edizione di un talent poi come fai? L’anno prossimo ce ne sarà un altro.

Voi siete stati anche sul Palco dell’Ariston, per cui un’esperienza molto importante, che ricordo avete?

La nostra esperienza è state meravigliosa, ci siamo trovati in un mondo pazzesco. Avevamo fatto qualche cosa prima di Sanremo ma quando arrivi lì, impaurito, con tantissima gente, tanti giornalisti.. è incredibile. Ricordo che una volta dei ragazzi ci urlarono per avere l’autografo, lo facemmo e poi ci dissero “ma voi chi siete?”. Questo ti fa capire quanto le persone veramente impazziscano. Infine la vittoria è stata la ciliegina sulla torta, ricordiamo con tanto piacere soprattutto l’orchestra. Il cast di quest’anno non è male, riguardo a Junior Cally e Achille Lauro credo che si sia fatto tanto per le donne, per la violenza contro le donne e ritrovare i loro nomi tra i cantanti in gara ci lascia perplessi. Bisogna ricordarsi sempre che Sanremo è una vetrina per l’Italia, che è una cosa per le famiglie, istituzionale. Alcune frasi dei loro testi sono shockanti, troppo forti per il contesto. Consideriamo anche che questi cantanti hanno un pubblico giovanissimo.

A voi piacerebbe tornare a Sanremo?

Assolutamente sì, fin da bambini lo vedevamo. Avendolo vissuto in prima persona poi ci siamo resi conto proprio della bellissima settimana folle che si vive.