Sanremo tutto l’anno: “Tutti cantano Sanremo”… Ma perché?

Torna la rubrica “Sanremo tutto l’anno” e rispecchia un po’ l’attaccamento che, da queste parti, continuiamo a sentire verso il Festival 2021 e che (c’è da crederlo!) non si spegnerà fino alla settimana dell’Eurovision Song Contest.

Questa settimana mi balena per la testa il vecchio adagio “Tutti cantano Sanremo” e mi pare che questa antica saggezza trovi conferma, ai nostri tempi, nella grande quantità di cover di artisti più o meno noti, pubblicate su YouTube negli stessi giorni del Festival dei Fiori o immediatamente dopo. Così ho voluto domandare ad alcuni dei migliori interpreti di questo fenomeno social le ragioni del loro attaccamento al Festival di Sanremo e della scelta dei brani che hanno voluto proporre al loro pubblico di iscritti e follower, con una passione lampante e genuina.

Uno di loro, Cristian Caggiano, che ha scelto “Parlami” di Fasma, dopo averlo incontrato proprio nella Città dei Fiori l’anno scorso, ha fornito davvero un’interpretazione ragguardevole, al cospetto di una prova vocale difficile. Di Sanremo mi ha detto: “per me è casa. Ogni anno aspetto il Festival più del Natale”. Cristian ama il bianco e nero e da un anno la musica è la sua attività, “7 su 7, h24”.

Il sogno di affermarsi con la propria musica, al di là delle cover proposte su Youtube, accomuna parecchi di loro: è il caso di Aurora Pinto, che ha scelto “Voce” di Madame, nella più bella cover che io abbia potuto ascoltare di questo brano. D’altronde l’artista veneta è stata una vera rivelazione durante questo Festival: Aurora non fa mistero di immedesimarsi per alcuni aspetti nel testo della canzone pluripremiata e di sognare di “scrivere così un giorno”. Di Sanremo mi ha detto: “è il festival per eccellenza, che rappresenta l’Italia a pieno. Sogno di calcare quel palco”.

Parlando di assolute rivelazioni di Sanremo 2021, la cover più bella di “Zitti e buoni”, dei vincitori assoluti Maneskin, è secondo me quella della band Sparkly Planes: “vogliamo anche noi essere parte di questa rivoluzione rock nel panorama musicale italiano”, mi hanno scritto non appena li ho contattati!

Alcune delle rivisitazioni più intense dei brani in gara sono state proposte in versione esclusivamente strumentale: è il caso della performance della violinista Rosa De Donato, che ha proposto una deliziosa interpretazione di “Quando ti sei innamorato” di Orietta Berti, perché rappresentativa della “tradizione di questo evento e del bel canto italiano”. 

Tutta strumentale anche la versione del sassofonista Vincenzo Napolitano, nickname Cenzysax, di “Momento perfetto” di Ghemon: “mi fa piacere lasciare qualcosa di bello a chi ascolta”, mi ha detto, “penso sia lo scopo principale della musica”. 

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Così anche brani che al Festival non ho amato, come quest’ultimo, sono diventati per me più apprezzabili. E’ anche il caso di “Ora” di Aiello, scelta da Giorgio Iacovino, cantante di Terracina, che infatti mi ha scritto di aver scelto questa canzone ritenendola “sottovalutata”. Sanremo per lui? “Una grande occasione se si è un emergente, un grande palco se si è un big, nonché un sogno per qualunque cantante”.

Devo dire in effetti che scoprire che anche i Coma_Cose sognassero l’Ariston è stato per me, diciamo così… sorerprente! Gli interpreti della migliore cover di “Fiamme negli occhi”, Marco Conte e Debora Merighi, mi hanno offerto una chiave di lettura: la giovane Debora, che quest’anno si è esibita anche a CasaSanremo con il suo brano “Vorrei”, ha definito il brano di California “una ventata di freschezza in questo Sanremo 2021”. Il suo partner d’occasione invece ha riconosciuto al Festival 2021 il merito di aver saputo “mescolare tendenze giovanili e inedite a big della musica italiana”.

Talvolta a muovere la scelta della cover è stato proprio l’intento di inviare un messaggio d’amore ai propri beniamini musicali: è il caso di Arianna Onofri, che ha interpretato “Amare” de La Rappresentante di Lista. Una canzone che esprime “il desiderio di rinascita e libertà, la speranza di farci tornare a guidare da un amore viscerale e istintivo che non conosce barriere e restrizioni. Il Covid ha modificato molte abitudini quotidiane, rendendo complesso anche un sentimento semplice all’apparenza, come l’amore”. 

Aurora Buscaroli, detta Labusca, ha invece offerto una bella interpretazione femminile del brano del cantautore romano Fulminacci “Santa Marinella”, accompagnata al violino dalla brava musicista Marea. Aurora aveva l’imbarazzo della scelta, considerando degni di nota anche i brano di Peyote e Ghemon e quindi risultando certamente rappresentativa di un certo gusto del pubblico giovane per il nuovo cantautorato, che sicuramente Amadeus quest’anno ha cercato con profitto di interessare al Festival. “E’ da quando sono piccola che seguo Sanremo”, mi ha detto Labusca, trovando tutta la comprensione di un classe ’81 che ha ricordo delle vittorie di Eros Ramazzotti! “Mia madre lo vedeva sul divano con mia nonna e mia zia anni dopo, con me, ha trasmesso la stessa usanza. Così ora ogni anno ce lo vediamo insieme e commentiamo i live, anche se lei si addormenta sempre e si perde mezzo festival, ma questi sono dettagli!”.