Sanremo tutto l’anno: il caso Fantasanremo si studia all’università

Sanremo tutto l’anno: il caso Fantasanremo si studia all’università, ecco l'intervista a cura di Andrea Sgrulletti.

I lettori della nostra rubrica ricorderanno che, durante lo svolgimento del Festival 2021, Bellacanzone ha raccontato il successo del FantaSanremo, l’impresa nerd di un gruppo di ragazze e ragazzi che, sul modello di enorme successo del fantacalcio, hanno realizzato sul web un sito capace di raccogliere le squadre, composte da cinque big della competizione rivierasca, allestite da migliaia di appassionati, tutti alle prese con la stessa esigua dote di Baudi (moneta ufficiale del FantaSanremo) e con i bonus e malus più seri o più bislacchi, collegati agli eventi in scena sul palco dell’Ariston. 

Mesi dopo, una studentessa della Luiss di Roma, oggi dottoressa Antonella Buccetti, ha realizzato una tesi di laurea magistrale in marketing, conseguita con 110 (congratulazioni!), con un relatore che è al contempo una colonna di Rai Uno, ossia Francesco Giorgino. Ho avuto modo di intervistarla per i lettori di Bellacanzone:

Antonella, tu hai studiato il caso di FantaSanremo, quale esempio di “gamification come nuova frontiera delle strategie di marketing“. In cosa consiste questo tuo lavoro?

In sintesi, l’obiettivo della mia tesi è stato far incontrare due realtà, da un lato la gamification, sempre più attuale nel panorama strategico aziendale, dall’altro il Festival di Sanremo, prodotto di punta della televisione generalista che nel corso dei decenni ha saputo adattarsi alle sfide poste in essere dai nuovi media, passando dalla radio alla tv, sino ad incontrare e a far proprio il linguaggio del web e dei social media. Nello specifico, con il mio lavoro ho dimostrato come la presenza di gamification (e quindi prendendo come caso studio il fenomeno di FantaSanremo) abbia influenzato positivamente l’attitudine da parte del pubblico nei confronti del Festival 2021 focalizzandomi sul target della cosiddetta Generazione Z, i nativi digitali.

Hai disputato anche tu il FantaSanremo 2021? Ed il FantaEurovision

Ovviamente ho partecipato ad entrambi i game e mi sono divertita tantissimo! Ho vissuto questi ultimi Festival ed Eurovision con un entusiasmo maggiore in quanto mi sono sentita, nel mio piccolo, protagonista di un’avventura nell’avventura!

Come erano composte le tue squadre? Hai giocato solo nella competizione generale sul sito, o hai un gruppo di amiche o amici impegnato in una competizione inter vos?

Il mio team di FantaSanremo 2021 era composto dai Maneskin (scelti anche come capitani della mia squadra), Orietta Berti, Random, Fasma e Gaia. Ho giocato soltanto sul sito ma ho consigliato a diversi amici e parenti il gioco ed è piaciuto a tutti!

A 24 anni, qual è il tuo rapporto con il Festival di Sanremo? 

Il Festival di Sanremo è sempre stato per me una “religione”, un momento speciale dell’anno che unisce le mie due più grandi passioni: il varietà televisivo e la musica. Lo seguo da quando ero bambina, ricordo che frequentavo le scuole elementari e mi divertivo nel ritagliare i testi delle canzoni sanremesi dai settimanali che uscivano in edicola, come Tv Sorrisi e Canzoni, e chiedevo ai miei genitori di comprarmi libri sulla storia del Festival per saperne di più: ero affascinata dai grandi artisti che hanno fatto la storia del Festival come il grande Modugno o Mina che ascoltavo e cantavo a squarciagola in macchina con i miei nonni.

E qual è la prima edizione che ricordi? C’è una canzone sanremese che primeggia nei tuoi gusti o che conta molto per te? 

La prima edizione che ho seguito in diretta è stata quella del 2001, vinta da Elisa con il brano “Luce (tramonti a nord est)” e condotta dalla mitica Raffaella Carrà ma, in assoluto, la canzone sanremese più importante per me è “Canzone per te” di Sergio Endrigo, uno dei miei cantautori preferiti che, mai come ora, trovo così attuale, dolce, malinconico ma pieno di speranze per il futuro…avrei voluto esserci, nel 1968, per ascoltarlo dal vivo e cantare con lui “La solitudine che tu mi hai regalato, io la coltivo come un fiore”.

Quali programmi hai per il tuo futuro professionale e quanto Sanremo ti aspetti che ci possa essere all’interno di questi piani futuribili?

Il mio sogno è sempre stato quello di fare marketing per il mondo televisivo, ad oggi in continua evoluzione alla luce della trasformazione digitale e del forte impatto dei social media sui mezzi tradizionali; la Rai e, in questo caso specifico, il Festival di Sanremo, ha ben saputo integrare questa nuova realtà ai propri contenuti e, per quanto mi riguarda, sarei onorata di collaborare per la realizzazione del Festival, rappresenterebbe un grande traguardo, una sfida che accetterei con passione e impegno! Sono fermamente convinta che amare con sincerità e credere in un progetto possa dare un valore aggiunto all’interno di un team di lavoro, sempre tenendo ben presenti le tendenze e i cambiamenti del mondo digital e delle nuove generazioni, così da avvicinare sempre di più tradizione e futuro nel nome della musica! Staremo a vedere ma nel frattempo… viva Sanremo!