Morte Mia Martini: dall’ipotesi suicidio alle accuse della sorella Loredana Bertè sul padre

Morte Mia Martini: dall'ipotesi suicidio alle accuse della sorella Loredana Bertè sul padre, ecco tutti i dettagli sul decesso della famosa cantante avvenuto il 12 maggio del 1995. L'autopsia dichiarò l'attacco cardiaco causato dall'abuso di droghe, tuttavia la sorella parla di abusi da parte di loro padre.

Mia Martini, un’artista dalla voce unica e dalla capacità di scrittura intensa. Una vita segnata però dal pregiudizio che ha così deviato il suo percorso musicale e non solo. Basti pensare che il 12 maggio 1996, ad un anno dalla scomparsa dell’artista, alcuni personaggi noti del mondo dello spettacolo hanno preferito non partecipare al concerto in suo onore.

Mia Martini: il ritiro dalle scene

“Per carità, non voglio crocifiggere i cantanti che non hanno voluto partecipare alla serata del 12 maggio in onore della Martini, ma lasciatemi dire che mi dispiace. Mimì era un’amica, con lei avevo un rapporto viscerale e affettivo. Ho visto come è stata emarginata da viva, pensavo che almeno adesso potesse esserci il momento del riscatto“, aveva dichiarato a suo tempo la conduttrice Mara Venier attraverso un’intervista a La Repubblica.

La fama di cantante portasfortuna l’ha accompagnata per anni. Inizialmente non pensava potesse essere un problema, invece poi ha visto che anche i suoi amici, oltre ai nemici, si allontanavano da lei. “Tutto è cominciato nel 1970. Allora cominciavo ad avere i miei primi successi. Fausto Taddeu, un impresario soprannominato Ciccio Piper perché frequentava il famoso locale romano, mi propose una esclusiva a vita. Era un tipo assolutamente inaffidabile e rifiutai. E dopo qualche giorno, di ritorno da un concerto in Sicilia, il pulmino su cui viaggiavo con il mio gruppo fu coinvolto in un incidente. Due ragazzi persero la vita. Ciccio Piper ne approfittò subito per appiccicarmi l’etichetta di porta jella […] All’inizio ridevo di questa fama, poi mi accorsi che non soltanto i nemici egli invidiosi, ma anche le persone che amavo si lasciavano condizionare da questa mia fama”, raccontava lei stessa in un’intervista del 1989.

Una vita diventata impossibile, che la portò al ritiro dalle scene nel 1983 con conseguente ritorno nel 1989 al Festival di Sanremo con il brano “Almeno tu nell’universo“, scritto da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel 1972. L’artista ottenne il Premio della Critica e una gran quantità di apprezzamenti da parte del pubblico.

Com’è morta Mia Martini?

Mia Martini, Almeno tu nell'universo

Il 14 maggio del 1995, a seguito di due giorni di irreperibilità, il suo manager richiese l’intervento delle forze dell’ordine: i vigili del fuoco irruppero quindi nell’appartamento di via Liguria 2 a Cardano al Campo, in provincia di Varese, trovando il corpo senza vita della cantante sul letto, in pigiama, con le cuffie del mangianastri portatile nelle orecchie e con il braccio proteso verso un vicino apparecchio telefonico.

La Procura di Busto Arsizio aprì un’inchiesta e dispose l’autopsia, il cui referto indicò come causa della morte della cantante un arresto cardiaco da overdose di stupefacenti, nello specifico cocaina.

Le ipotesi di suicidio, invece, sono state più volte smentite dalle sorelle. Nel maggio 2009 la sorella Loredana Bertè, in un’intervista a Musica leggera, tornò a parlare della morte di Mia, gettando pesanti ombre sul ruolo del padre nell’intera vicenda; un anno dopo a Top Secret parlò di violenze da parte del padre (confermate anche dalla sorella Leda), denunciando di aver visto il corpo di Mimì ricoperto di lividi e che la sua salma sia stata cremata troppo in fretta dopo il decesso.

“Lui le ha dato un appartamento del c…, dove non c’era niente. C’era un materasso steso per terra e basta. Mimì si lamentava, diceva che quel posto faceva schifo e che non ci sarebbe rimasta. C’è stata in tutto tre giorni: uno da viva e due da morta, ma in quell’appartamento ce l’ha messa il padre, poteva tenersela lui… poi quando l’ho vista dentro la bara, era massacrata, piena di lividi […] Che ne so, magari Mimì si è fatta uno spinello, e lui è entrato e l’ha massacrata. Perché è sempre stato così: un padre padrone. A mia madre la prendeva a calci in c.., le dava il veleno”.

Ma non è finita qui. “Ma lo sai cos’ha fatto al funerale di Mimì? Renato (Zero, ndr) mi ha lasciata sola con lui, nella camera mortuaria. Io non lo vedevo da quando avevo 5 anni, e la prima cosa che gli ho detto è stata: Che le hai fatto? L’hai ammazzata!. E lui mi ha preso per i capelli. Renato mi ha dovuto portare a Roma, per 6 mesi ho fatto delle siringhe, perché in testa avevo dei buchi grandi così, dove mi mancavano i capelli che gli erano rimasti in mano. Dai cazzotti che mi ha dato io sono cascata nella bara di Mimì, che era aperta“.

“Ho visto delle scene che nessuno dovrebbe vedere. Ho visto mio papà che prendeva a calci mia madre per farla abortire all’ottavo mese di gravidanza. Era un bastardo, sono contento che sia morto“, ha dichiarato nel 2018 Loredana al Maurizio Costanzo Show in seguito alla morte del padre.