Le proposte più trash dell’Eurovision Song Contest 2021

Le proposte più trash dell’Eurovision Song Contest 2021. A cura di Andrea Sgrulletti.

Dopo aver introdotto le migliori semifinaliste, l’extra – “Sanremo tutto l’anno”, dedicato all’Eurovision Song Contest 2021, completa il volo di gabbiano sulle nazioni che si contendono l’Eurofestival, curiosando sulle migliori tra le diciassette semifinaliste della serata di giovedì 20 maggio. 

La premessa è questa: la seconda settimana sarà dominata dal trash, grazie a Dio ed a…

SAN MARINO – SENHIT: i nostri vicini di casa non sono mai particolarmente generosi con noi quando si tratta di votare, ma questa è un’altra storia! Certamente, quando si tratta di deliziarci nella vera arte del trash, non si fanno parlare dietro e ne è riprova il videoclip di “Adrenalina”, dell’artista bolognese da 33,8 K su Instagram;

GRECIA – STEFANIA: il video musicale del brano rappresentante della Penisola Ellenica attinge a tutti i topoi della mitologia greca, mostrandoci la splendida artista di Utrecht (ebbene sì, Stefania Liberakakis nei Paesi bassi è di casa) intenta a cavalcare un possente cavallo alato, fino alle Colonne d’Ercole (o meglio d’Eracle), per quasi 94.000 iscritti al suo canale Youtube

SERBIA – HURRICANE: il trio hot da 256k su Instagram è pronto a infiammare il palco con “Loco loco”!

POLONIA – RAFAL: per noi appassionati dell’Eurofestival, ancora qui a “rosicare” per la vittoria mancata da “Gente di mare” nel 1987, il nome dell’artista rappresentante della Polonia ricorda più Raf, ma “The ride” fa pensare più alle grandi hit anni ’80 di Rick Astley!

MOLDOVA – NATALIA GORDIENKO: questo è l’apice del trash eurovisivo 2021! Non perdetevi il video di “Sugar”, perché sarete trasportati in un universo distopico di gelati ballerini e bocche strappate… ma solo per fame di baci! Natalia vi aspetta anche su Instagram con 128.000 follower e tanti donuts… 

Chiuso il capitolo trash, tra le migliori proposte della seconda serata di semifinale possiamo citare alcune composizioni melodiche di pregevole fattura. E’ il caso di “Amen” di Vincent Bueno per l’Austria, “The luky one” di Uku Suviste per l’Estonia, “Growing up is getting old” di Victoria per la Bulgaria.

Sabato 22 maggio, invece, entreranno in gara anche le sei finaliste certe, ossia i Paesi bassi, quale nazione ospitante, e le cinque big tradizionali, tra le quali potrebbero far la voce grossa soprattutto i nostri Maneskin e la rappresentativa francese, con l’esistenzialista “Voilà” di Barbara Pravi. La prossima settimana tireremo le somme della competizione, commentando i risultati finali.