“Siedi il bambino” e “esci il cane” si può dire: lo conferma l’Accademia della Crusca

"Siedi il bambino" e "esci il cane" si può dire: lo conferma l'Accademia della Crusca. Ecco tutte le novità in merito a questi verbi di movimento che sono intransitivi, ma che ora si possono utilizzare anche in maniera transitiva, come spesso accade da anni in alcune regioni del Sud Italia.

Siedi il bambino” e “esci il cane”, espressioni usate molto spesso dagli italiani (soprattutto al Sud Italia), ma errate per la grammatica italiana. Almeno fino ad oggi. L’Accademia della Crusca infatti ha giudicato accettabili questi modi di dire, seppure i verbi di movimento sarebbero intransitivi.

“Non vedo il motivo per proibirla e neppure, a dire il vero, per sconsigliarla. Ma certo è problematico definirla transitiva perché la prova di volgere il verbo al passivo (accertata invece ormai per salire, specie nel linguaggio alpinistico col valore di scalare: la cima è stata salita da…) non sembra per ora reggere (la mamma ha seduto il bambino sul seggiolino ma *il bambino è stato seduto sul seggiolino dalla mamma) come del resto non regge per altri verbi in costruzione transitiva non passivabile (per es. si può dire ho dormito un lungo sonno ma non *un lungo sonno è stato dormito da me). Diciamo insomma che sedere, come altri verbi di moto, ammette in usi regionali e popolari sempre più estesi anche l’oggetto diretto e che in questa costruzione ha una sua efficacia e sinteticità espressiva che può indurre a sorvolare sui suoi limiti grammaticali“, si legge sul sito ufficiale dell’Accademia della Crusca da Vittorio Coletti, consigliere dell’Accademia, docente di lungo corso, linguista e lessicografo dell’idioma di Dante.

In realtà l’uso transitivo di sedere è già registrato in qualche dizionario, ad esempio nell’autorevole GRADIT, tuttavia non appare nello Zingarelli 2019.

Alcuni non sembrano essere d’accordo:

Non a caso nel 2014 persino Lercio titolava: “Accademia della Crusca conferma: Il verbo uscire diventa transitivo”. Ora invece è tutto vero, per la rivincita del dialetto.