Zen Circus a Sanremo: L’amore è una dittatura

"L'amore è una dittatura" è il brano che gli Zen Circus portano in gara alla sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo che andrà in scena dal Teatro Ariston della città dei fiori dal 5 al 9 febbraio 2019. Per la band dalla carriera ventennale si tratta della prima volta sul palco della famosa kermesse canora di mamma Rai.

Gli Zen Circus si presentano per la prima volta volta in gara al Festival di Sanremo con il brano “L’amore è una dittatura“. L’annuncio è stato dato nel corso della finale di Sanremo Giovani che è andata in onda a dicembre in prima serata su Rai 1 e in diretta dal Casinò di Sanremo.

La canzone verrà presentata per la prima volta martedì 5 febbraio 2019 nel corso della prima serata della kermesse canora della Rete Ammiraglia in diretta dal Teatro Ariston. Al debutto della sessantanovesima edizione ci sarà l’esecuzione di tutti i 24 brani in gara.

Chi sono gli Zen Circus

Gli Zen Circus hanno presentato l’ultimo album “Il fuoco in una stanza” in televisione, in programmi come “Ossigeno” di Manuel Agnelli e nella trasmissione “Brunori Sa”, condotta da Brunori Sas, in onda su Rai 3. La band è stata, inoltre, protagonista di una puntata monografica di Sky Arte Sessions, in onda su Sky Arte HD.

Il 2018 ha visto anche la partecipazione del gruppo sul palco del Concerto del Primo Maggio di Piazza San Giovanni a Roma e la consegna del premio “PIMI Speciale 2018” assegnato dal MEI per “la loro carriera ventennale all’insegna della coerenza e della continua ricerca di qualità musicale e testuale all’interno del circuito indipendente”.

Autori di L’amore è una dittatura

Di A. Appino – G. P. Cuccuru – M. Schiavelli – A. Appino.

Testo di L’amore è una dittatura

Il testo è stato reso noto martedì 29 gennaio 2019 sul settimanale Tv, Sorrisi e Canzoni, dove ogni anno vengono pubblicati per la prima volta i testi ufficiali di tutti i brani in gara al Festival di Sanremo.

Ci hanno visti nuotare in acque alte fino alle ginocchia
Ed inchinarci alle zanzare pregandole di non mescolare
Il nostro sangue a quello dei topi arrivati in massa con le maree
Le porte aperte, i porti chiusi, e sorrisi agli sconosciuti
Che ci guardano attoniti mentre ci baciamo,
Da uomo a uomo, mano nella mano
Una sigaretta non lo racconta ci vuole forse una vita intera
O una canzone non certo questa,
Altri maestri, altri genitori
Che non rinfacciano quello che sei, quello che vuoi
Quello che eri
Esistere è giusto un momento
Chi vive nel tempo muore contento
E sì, ci hanno visti contare le pietre di questo deserto
Pazienza, perdere tempo con il cielo, farlo di lavoro
Pagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografare
Mi spiego meglio, senza nascondermi dietro a cazzate
Scritte per caso in questa palestra dell’orrore
Ecco la pietra, ecco il peccato,
Un cane pastore lo fa per amore,
Non per denaro, non per rancore,
Non per la lana esiste il gregge
Né per la legge
Siamo delle antenne, dei televisori
Emettiamo storie che fanno rumore
Cerchiamo la donna della vita o l’uomo della morte
Strade interrotte, eterni sorrisi, figli sangue del nostro lavoro
Non ci somiglieranno, figli ormai del mondo intero
E perdere la monotonia di quando tutto era al suo posto
I topi cacciati, debellati, mostri tutti sotto al letto
E lasciar volare via quell’abbraccio conosciuto
Di chi in nome del tuo bene ha distrutto il tuo passato
Quando arrivi tu se ne vanno gli altri
Sai che non va bene ma ti piace arrangiarti
Come fanno in quei paesi che non sappiamo pronunciare
Ma che ci piace addomesticare a parole
Ero presente al momento dei fatti
Il fatto non sussiste
Mettetelo agli atti
Ma non hai paura di nessuno
Se non della tua statura
Hai la democrazia dentro al cuore
Ma l’amore è una dittatura
Fatta di imperativi categorici
Ma nessuna esecuzione
Mentre invece l’anarchia la trovi dentro ogni emozione
Tu stammi vicino, anzi lontano abbastanza
Per guardarti il viso dalla stanza dei miei occhi
Aperti o chiusi, non importa
Sono occhi quindi comunque una porta aperta
Il tempo passa lo senti da questo orologio
Mentre lavori dentro un bar, ad una pressa o in un ufficio e…
E speri ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti,
Non per chiederti dei soldi, neanche per derubarti,
Non per venderti la droga e soffiarti il posto di lavoro
Ma per urlarti in faccia, che sei l’unica, sei il solo
Sei l’unica, sei il solo

Informazioni su L’amore è una dittatura

  • The Zen Circus
  • L’amore è una dittatura
  • di A. Appino – G. P. Cuccuru – M. Schiavelli – A. Appino
  • Ed. BMG Rights Management (Italy)/EMI Music Publishing Italia – Milano

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