Sanremo 2019 cambia le date e raddoppia? La rivoluzione di Claudio Baglioni

Una vera e propria rivoluzione attende il Festival di Sanremo 2019. Il Baglioni bis non poteva essere uguale al primo. Dopo tre anni trionfali di Carlo Conti ci voleva qualcosa di diverso. Lo scorso anno Claudio Baglioni ha stupito tutti. Un Festival organizzato in pochissimo tempo, ma che comunque ha avuto un grande successo sia in termini di ascolti, sia per quanto riguarda i commenti di pubblico e critica. Basti pensare che la serata finale è stata vista da oltre 12 milioni 100 mila spettatori, per uno share pari al 58.3 per cento. Il secondo miglior risultato dal 2002. Il picco di share è arrivato alle ore 01.17 con il 76.57 per cento sulla proclamazione dei vincitori (ecco gli ascolti della passata edizione). Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista, canta Caparezza nel brano Il secondo secondo me. Ed è proprio così. Il secondo Festival è sempre più difficile del primo. Si sa. Proprio per questo motivo il cantautore romano ha deciso di cambiare le carte in tavola. Il lusso ripetuto diventa peccato? Forse no.

Festival Sanremo Giovani

Non ci sarà più una divisione tra Big e Nuove Proposte. Da una parte un vantaggio per i Giovani che avranno così modo di mettersi alla prova con i grandi della musica italiana. Dall’altra però uno svantaggio perché verrà ridotto il numero dei partecipanti di quella “categoria”. Il problema però è presto risolto. Qualche settimana prima del “classico” Festival ci sarà una settimana dedicata tutta alle nuove leve della discografia del BelPaese. È quella che ho sempre pensato dovesse essere l’evoluzione naturale del Festival di Sanremo: un’intera settimana dedicata ai giovani. Del resto, chi più di un giovane, può rappresentare una novità? Forse perché ho firmato il mio primo contratto discografico che non ero ancora maggiorenne (tanto è vero che dovette controfirmarlo, per garanzia, mio papà) e so bene cosa significa difendere la propria identità, il proprio linguaggio, la propria idea di musica per riuscire a diventare i musicisti che, dentro di noi, sentiamo di essere, ha scritto lo stesso Baglioni nella sua pagina ufficiale di Facebook.

Saranno sei serate, quattro selezioni e due finali,  trasmesse in diretta su Rai 1, in contemporanea su Radio Due e in differita su Rai 4 e ancora in replica su Rai 1, dedicate a giovani emergenti, tra i 16 e i 36 anni non ancora compiuti. Le 4 selezioni andranno in onda nella fascia pre-serale, mentre le 2 finali verranno trasmesse in prima serata. Secondo quanto riporta Tv, Sorrisi e Canzoni, questo “Secondo Festival” dovrebbe andare in scena dal 17 al 21 dicembre 2018. I due vincitori del Festival Sanremo Giovani, saliranno sul palco dell’Ariston e avranno le stesse possibilità di vincere la kermesse canora come tutti gli altri Big in gara.

Le Nuove Proposte nelle edizioni precedenti

Nella storia del Festival sono accaduti episodi simili a questo. Nel 2004 nella sfortunata edizione condotta da Simona Ventura con la direzione di Tony Renis nessuna suddivisione tra Big e Giovani. In passato poi è capitato che i finalisti della sezione Nuove Proposte dell’anno precedente potessero accedere di diritto alla gara dei Big l’anno successivo: caso storico quello dei Jalisse, vincitori dell’edizione 1997. Baglioni ha sempre trovato un po’ discriminante la contrapposizione simultanea tra Big e Nuove Proposte. E così ha voluto rivoluzionare tutto.

Una scelta difficile quella di tornare sul palco dell’Ariston. Già lo scorso anno aveva confessato di pensare ad un Festival che potesse durare due settimaneLo farei durare due settimane magari con rassegne a corollario. E, senza esagerare perché resta un romanzo popolare in musica, vorrei vedere rappresentate anche discipline più elitarie e non solo le canzoni orecchiabili, aveva detto nella conferenza stampa di chiusura del Festival.

Un’idea nata dal bisogno di ripensare alla manifestazione arrivata alla sessantottesima edizione, arricchendola. Un Sanremo nuovo. SorprendenteRimettersi semplicemente in gioco, infatti, non basta. Bisogna anche alzare ancora un po’ l’asticella e provare a saltare ancora qualche centimetro più in alto; provare a stabilire un nuovo record. Non è detto che uno ci riesca. Anzi, è estremamente arduo riuscirci, ma è l’unico modo per rendere la gara interessante, ha specificato.

Slitta la gara “classica”?

Dal 5 al 9 febbraio 2019: queste le date confermate già da settimane per la gara classica del Festival di Sanremo 2019. Secondo il settimanale Tv, Sorrisi e Canzoni però potrebbe esserci uno slittamento. Non più dal 5 al 9 febbraio 2019, ma dal 12 al 16 febbraio, forse per permettere al team di Claudio di organizzare l’evento con più calma. L’artista poi sarà impegnato con il suo tour dal 16 ottobre al 23 novembre (senza contare le tre date-evento all’Arena di Verona che si terranno dal 14 al 16 settembre) e tornerà in giro per l’Italia in una nuova serie di tappe tra marzo e aprile. Forse ha bisogno di più tempo per organizzare?

Rivedremo con il dittatore artistico anche Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino? Qualcuno ipotizza la presenza di Laura Pausini al suo fianco. Oddio, bisogna vedere. Ancora non so cosa avrò da fare a febbraio. Sono anni che mi chiedono di condurlo con Paola Cortellesi. Una volta non era disponibile lei, quest’anno io dovevo partire per la promozione del mio disco. Forse, un giorno, succederà, ha commentato lei stessa attraverso un’intervista a Radio Subasio. Al momento però nessuna conferma a riguardo. Una conferma la regia di Duccio Forzano.

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Sono molto contento del positivo esito della trattativa sulla direzione artistica del prossimo Festival della Canzone italiana a Sanremo – ha dichiarato il direttore generale della Rai Mario Orfeo – È un grande onore oltre che motivo di orgoglio per tutta la Rai essere riusciti a convincere un grande musicista e compositore come Claudio Baglioni a concedere il bis seguendo un percorso di condivisione e di costruzione del progetto artistico. E ancora: Da febbraio a oggi c’è stato un vero e proprio corteggiamento e non poteva essere altrimenti considerato il successo di critica e di pubblico e i record ottenuti nella sua prima volta da direttore del Festival. A Baglioni un grande in bocca al lupo per l’edizione numero 69 e per questa seconda avventura insieme con la Rai, con lo stesso entusiasmo che ha caratterizzato quella straordinaria di quattro mesi fa.