Site icon Bellacanzone

Eurovision Song Contest: perché l’Italia passa di diritto in finale?

Eurovision Song Contest: perché l’Italia passa di diritto in finale?

Da qualche anno l’Eurovision Song Contest è tornato un appuntamento fisso per l’Italia. Una collaborazione interrotta nel 1997 e ripresa nel 2011 che però ancora non ha visto un trionfo del nostro Paese negli ultimi anni. L’unica cosa certa è che ogni anno troviamo l’Italia di diritto in finale, senza la classica esibizione nelle due semifinali: come mai questo vantaggio rispetto ad altri? In realtà non si tratta dell’unico Paese “privilegiato“.

C’è una motivazione ben precisa, come si legge anche nel regolamento della stessa manifestazione musicale nata nel 1956 ed organizzata dall’Unione europea di radiodiffusione: l’Italia, insieme a Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, forma le cosiddette Big Five, ossia quei Paesi che supportano economicamente l’Unione europea di radiodiffusione, e così è di diritto in finale. A questi cinque va ad aggiungersi il Paese ospitante della kermesse canora che è diversa ogni anno (l’ESC si svolge nella città corrispondente alla provenienza del vincitore dell’anno precedente).

Nonostante ciò dal 2011 ad oggi l’Italia all’Eurovision non è riuscita ancora a portarsi a casa la vittoria.

In precedenza, invece, l’Italia aveva vinto la competizione due volte: la prima volta nell’edizione del 1964 svoltasi a Copenaghen con l’allora sedicenne Gigliola Cinquetti e la canzone Non ho l’età (per amarti), la seconda nel 1990 a Zagabria con Toto Cutugno e la canzone Insieme: 1992. A seguito di queste vittorie l’Italia ha acquisito il diritto di organizzare l’edizione successiva della manifestazione, precisamente l’edizione 1965 a Napoli (al Centro Rai), e l’edizione 1991 a Roma (nello Studio 15 di Cinecittà).

Tutte le partecipazioni