Enne presenta “Vodkatonic”, prodotto da Takagi & Ketra – Intervista

Enne è il progetto musicale del bergamasco classe 1994 Nicola Togni, nato dall’unione di un’entità megalomane e cybernetica con una sonorità retrofuturistica che parte dagli anni Ottanta e Novanta per arrivare al presente.

Vodkatonic è il nuovo singolo di Enne, primo artista di PLTNM Squad, la nuova etichetta di Takagi & Ketra. La canzone è un inno generazionale alla discoteca e al divertimento, visto dagli occhi di chi la vive in prima linea, con un risvolto amaro e crudo.

La produzione, a cura degli stessi Takagi & Ketra e mixato/masterizzato da Andrea Suriani, si inserisce perfettamente nell’estetica anni Ottanta ed anni Novanta del progetto, portandola all’esasperazione del dancefloor tra derive synthwave e richiami groove funky.

La copertina del singolo, realizzata da Francesco Torricella, ritrae un vodka tonic tenuto da una mano ingessata arricchita da un classico timbro da discoteca che presenta la scritta Enne Vodkatonic; non una mano qualunque, ma quella del produttore che ha sempre seguito il progetto in prima persona, Federico Laini.

Intervista

Partiamo dalla basi, come nasce questo progetto?
In realtà è nato per caso, anche se da sempre sono appassionato di musica. Da piccolo mi hanno regalato un pianoforte e ho iniziato a suonare e studiare questo strumento anche se ad un certo punto ho mollato tutto. Ho iniziato ad occuparmi di musica indipendente, a scrivere ed organizzare serate. Una sera per scherzo mi trovavo insieme a Federico Laini e ho buttato giù un beat per scherzo. Inizialmente non ero convinto del brano, poi ho fatto ascoltare il provino ad alcuni amici e mi sono convinto sempre di più. Insomma, mi è capitato, non l’ho cercato!

Come mai hai lasciato lo studio del pianoforte?
Ho iniziato verso gli 8/9 anni, ma con questo strumento suonavo classica, jazz, una serietà da cui ho cercato di scappare nell’adolescenza. Ho mollato tutto. Nello stesso periodo ho iniziato ad ascoltare la musica inglese, il rock classico degli anni Novanta, ma anche altri generi come il cantautorato.

Quindi quali sono le tue influenze musicali?
Io ascolto un po’ di tutto, dal post rock al synth pop, passando per l’elettronica, l’rnb e l’hip hop. La mia musica prende molto dai richiami anni Ottanta e Novanta ricchi di sintetizzatori.

Come nasce il brano Vodkatonic?
È un’auto-celebrazione del progetto perché sono un megalomane del ca**o (ride, ndr)! È il mio alter-ego, comunque è nato dopo un bicchiere di vodka tonic di troppo, che è il cocktail che io e Federico beviamo sempre e che fa parte di un ambiente che conosco bene, ovvero quello dei locali in cui faccio il promoter.

Com’è avvenuto l’incontro con Takagi&Ketra?
Per una serie di coincidenze, loro avevano già ascoltato qualcosa di mio in passato, poi un amico ci ha messo in contatto e ho inviato il provino di un brano che poi loro hanno rielaborato e prodotto. Quando l’ho ascoltato sono saltato sulla sedia!

Arriverà un album vero e proprio?
Sicuramente in futuro, ma al momento non è nei programmi imminenti. Prima farò uscire altri singoli, perché in questo periodo musicale meglio fare tutto con calma e procedere passo dopo passo. Preferisco prima far conoscere l’estetica della mia musica, poi presentare il disco ad un pubblico più vasto.

Nei prossimi mesi ci saranno dei live?
Non ho date in programma, ma farò presto degli showcase. Il tour vero e proprio arriverà più in là, quando avrò un materiale consistente da poter far ascoltare.