Sara Milani presenta “Mille miglia distante”: intervista a Radio Godot

Venerdì 20 gennaio 2017 Sara Milani è stata ospite della rubrica #Bellacanzone su Radio Godot (condotta da Andrea Febo e Luca Latini) per presentare il singolo Mille miglia distante.

Da piccola già sognavi di cantare, in alternativa avresti fatto la parrucchiera…
Mio nonno faceva il parrucchiere e aveva un negozio con mia nonna che era estetista. Era una coppia bella solida che è riuscita a mettere in piedi un’attività che è durata tantissimo. E io passavo i miei sabati pomeriggio lì. Avevo una cugina che purtroppo è scomparsa qualche tempo fa a causa di un tumore ed anche lei era parrucchiera, quindi quell’attività mi stava a cuore, mi affascinava.

Il primo singolo estratto dall’EP Le mille facce dell’amore è Mille miglia distante
È nata prima di un blocco creativo, quindi ci tengo particolarmente. L’ho scritta dopo una piccola delusione e nasce con la voglia di rivincita e riscatto. Il messaggio è: attenzione, non sempre le persone che si mostrano vicine a voi, lo sono davvero. Bisogna saper cogliere alcuni segnali anche se non si è lucidi.

L’amore è il filo conduttore del disco…
È il mio primo EP autoprodotto, presentato il 18 dicembre. Sono innamorata dell’idea dell’amore, non solo uomo-donna, ma anche in senso lato, per chi sei, per quello che fai, per gli amici, per la vita. Purtroppo però la nostra vita frenetica non ci fa riflettere su quanto sia speciale avere accanto una determinata persona, un lavoro, le nostre passioni.

Quante facce hai dato tu all’amore?
Tante, perché ogni canzone si ferma su un aspetto diverso dell’amore. C’è quello per se stessi in Voglio essere Sara, quello degli adolescenti in Vuole sole, poi c’è Le mille facce dell’amore che è proprio l’amore a 360 gradi, in ogni sua forma.

Per un anno e mezzo non hai scritto nulla…
Non faccio solo questo nella vita, quindi non ho sempre tempo. Poi ho avuto alcuni problemi come la delusione di cui parlo in Mille miglia distante, il trasferimento da una parte all’altra di Roma, delle cose che mi hanno destabilizzato. Poi sono andata da Nicco Verrienti e gli ho detto che avrei voluto incidere i miei brani. Lui ha ascoltato le canzoni che in realtà conosceva già da tempo e mi ha detto di portargli brani nuovi. Grazie a lui ho ricominciato a scrivere.

Suoni qualcosa?
Faccio finta (ride, ndr). Durante i live cerco di accompagnarmi da sola con la chitarra o con la tastiera. Sto anche prendendo lezioni di batteria, ma dal vivo suono poco perché non mi sento padrona dello strumento.

Il tuo disco è autoprodotto, quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Svantaggi economici perché l’investimento non è poco, ma autoprodursi ti lascia la libertà che non avresti per esempio sull’arrangiamento, la parte grafica, l’ufficio stampa. Puoi scegliere tu di chi circondarti. In realtà chi decide di produrti non ti offre molto di più.

Stai già scrivendo nuove canzoni?
Mi sono messa alla tastiera qualche giorno fa, poi mi sono fermata a metà a causa del lavoro. Spero che la vena creativa non se ne vada.