Adolfo Durante: “‘Nell’attesa di un bacio’ è imprevedibile come me”

È in rotazione radiofonica e disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download “È questa la notte”, il nuovo singolo di Adolfo Durante incentrato sul tema del matrimonio infantile. I fondi ricavati dal progetto sono interamente devoluti, per volontà dell’artista, ad Amnesty International Italia. Il progetto è in collaborazione con “Voci Per La Libertà – Una Canzone Per Amnesty”.

Il tuo nuovo singolo “È questa la notte” tratta un tema molto profondo e purtroppo attualissimo… spiegaci come è nato…
Il contesto in cui mi sono trovato a prendere consapevolezza delle spose bambine è stato “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” che nel 2016 aveva come campagna proprio questa tematica. Da allora, tutto è stato una naturale evoluzione, che si è concretizzata con la realizzazione di questo singolo. La cosa più complicata era trovare il modo di non rendere retorico e banale un tema così delicato. Grazie al mio team di lavoro, Alessandro Hellmann e Alberto Lombardi, rispettivamente autore e compositore oltre che arrangiatore, siamo riusciti a portare a termine questo progetto ambizioso. Il resto lo ha fatto il video che accompagna la canzone, diretto da Michele Pastrello.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Ammiro quegli artisti che hanno delle timbriche ben definite, identificabili, non necessariamente dalle grandi estensioni. Mi piacciono gli interpreti dalla tessitura vocale caratteristica, coloro che fanno uso espressivo della parola attraverso la loro vocalità. Artisti come mia Martini, Alice o cantautori come Ivano Fossati, Pino Daniele, Fabio Concato… artisti che riconosci per la particolarità dei loro timbri, per il modo in cui cantano o scrivono, che non assomigliano a nessuno.

Nel corso della tua carriera hai pubblicato un album di cover “Stanza 219 e altre storie”, a quale cover sei più legato e perché?
È difficile scegliere una cover a discapito delle altre che ho inserito nel disco. Forse quella che maggiormente mi ha segnato per il testo e per la musica allo stesso tempo è la versione italiana di “Avec le temps” di Léo Ferré. Amo la musica francese e quella teatralità tipica del suo canto.

Quali sono state le tappe più importanti della tua formazione musicale?
Difficile riassumerle in poche righe. Sicuramente le produzioni in studio mi hanno arricchito, formato e aiutato a prendere consapevolezza di chi volessi essere come interprete, permettendomi di fare una ricerca su me stesso senza riferirmi a qualcuno in particolare. La parte più stimolante di fare inediti è di non assomigliare a nessuno e seguire il proprio istinto, dettato da qualcosa che non hai mai sentito cantare da qualcun altro. Interpretare una canzone secondo la propria sensibilità o il proprio stile ritengo sia una delle cose più belle che ti possa capitare di fare. Un’altra tappa fondamentale di chi vuole fare questo lavoro è incontrare professionisti che ti sappiano guidare e ti aiutino a trovare la tua strada, non necessariamente di successo. In questo sono stato fortunato.

Raccontaci cosa troveremo nel tuo album di prossima pubblicazione “Nell’attesa di un bacio”…
Un progetto versatile nella proposta dei brani che abbracciano stili e generi differenti, pur mantenendo di base forti richiami alla musica d’autore. Testi semplici ma profondi, che mi auguro possano dare lo spunto per riflessioni personali, su chi siamo, dove stiamo andando. I testi dei brani portano tutti la firma di Alessandro Hellmann. Le sue canzoni sono state interpretate da numerosi artisti italiani, tra cui Simone Cristicchi, Rosario Di Bella, Juri Camisasca, Irene Fargo. È un disco che mi rappresenta, ogni brano è a sé e non assomiglia all’altro. Imprevedibile, un po’ come del resto lo sono io.

Hai un sogno nel cassetto che vorresti si realizzasse?
La cosa che vorrei si realizzasse è poter fare questo lavoro per sempre, investire in nuove produzioni. Credo sia un lusso, viste le difficoltà che gli artisti incontrano oggi nel proporre la propria musica. Sarei decisamente felice di proseguire per i prossimi anni, così come oggi, facendo solo e sempre le cose che preferisco.

PH. Alessio Caglioni